Diocesi

Il Covid ci ha travolto tutti, confinandoci in casa e infondendo paura e disorientamento.
Per un momento la novità della didattica a distanza ha acceso la creatività. Poi però, all'entusiasmo iniziale, è seguita la consapevolezza che è come tenersi per mano con la punta delle dita: basta un niente per staccarsi e separarsi per sempre. No, questa non è proprio la scuola che vorremmo, perché la scuola e uno spazio fisico prezioso e insostituibile che oggi più che mai deve essere ripensato.

La Diocesi di Padova aderisce quest’anno, per la seconda volta, alla Lunga notte delle Chiese, l’iniziativa approdata in Italia nel 2016 grazie all’associazione BellunoLaNotte, che si è ispirata alla Lange Nacht der Kirchen, che da parecchi anni si svolge in Austria e in Alto Adige, coinvolgendo centinaia di chiese contemporaneamente. Alla sua quinta edizione La Lunga notte delle Chiese alias La notte bianca delle Chiese, in programma per venerdì 5 giugno 2020, “fa i conti” con l’emergenza Covid e le disposizioni sulla Fase 2, pertanto sarà soprattutto una lunga notte in modalità digitale, anche se per Padova ci sarà un’esperienza possibile in presenza.

Tema dell’edizione 2020 della Lunga notte delle Chiese è #Bellezza – Da Quale Bellezza mi lascio ferire?

Esce a maggio un nuovo Quaderno, il trentaquattresimo, dell'Istituto San Luca per la formazione permanente dei presbiteri. Si intitola “Pensieri a metà” ed è incentrato sulla persona di don Giuseppe Zanon, figura di spicco per la Diocesi padovana, in particolare per la formazione di seminaristi e preti. Una raccolta di ricordi, testimonianze che muovono non tanto da episodi della sua vita, quanto piuttosto dagli «ambiti di interesse e di lavoro nei quali don Giuseppe si è speso in maniera convinta, acuta e serena» che diventano così dei “pensieri a metà", «degli spunti di lavoro a proposito del laicato, della liturgia e della vicenda dei preti nelle stagioni del ministero».