Il tentativo di mediazione del primo ministro israeliano Naftali Bennett che sabato scorso ha incontrato a Mosca Vladimir Putin: le reazioni dell'ambasciatore di Israele presso la Santa Sede, Schutz, e quelle delle comunità cattoliche russofone in Israele.
Fatti
Istat pubblica le stime preliminari: nel 2021 le famiglie in povertà assoluta in Italia sono il 7,5% (7,7% l'anno precedente), circa 5,6 milioni di persone. Al sud 195 mila persone povere in più in un anno, al nord si registra un miglioramento
Lo studio del Global media monitoring con le Università di Pavia, Venezia e Padova sulla rappresentazione dei generi nei media che ogni cinque anni analizza una giornata campione del mondo dell'informazione osservando la presenza della componente femminile
L'attuale nunzio apostolico per il Regno Unito fino al 2020 era a Kiev: ora rimane in costante collegamento telefonico con le tante persone che ha lasciato nel Paese e di cui teme per la vita
Il monastero degli Orionini nella città ucraina è diventato un punto di approdo per tante persone che fuggono dalle bombe. Preghiera, accoglienza, aiuti materiali: occorre prodigarsi per ridare un po’ di speranza nella tragedia della guerra. “Di notte non dormo, non per paura delle bombe, ma perché penso a tutto quello che c’è da fare”, confessa don Moreno Catellan. “Ogni mezzora arrivano cinque o sei richieste per accogliere persone da ogni parte del Paese. C’è chi resta e chi invece si organizza per ripartire”
Dall’inferno ucraino, tante sono le voci che gridano al mondo chi sono le donne ucraine. Una di loro è Inna Mamchyn, 38 anni, avvocato che lavora nella Scuola di Bioetica dell'Università Cattolica ucraina e vive nella regione di Lviv (Leopoli), vicino al confine occidentale. Suo marito è un sacerdote cattolico della Chiesa greco cattolica
Ieri, domenica 6 marzo, il vescovo Vasyl Tuchapets, esarca di Kharkiv della Chiesa greco-cattolica ucraina, per diverse ore, insieme ai parrocchiani, ha distribuito aiuti umanitari ai residenti della martoriata città fortemente presa di mira dai bombardamenti russi.
"La maggior parte delle profughe afghane che avevamo aiutato a trovare asilo in Ucraina hanno vissuto giorni di panico e hanno dovuto fuggire di nuovo all'estero. E' una situazione traumatica...
Numeri record. La maggior parte si è rifugiata in Polonia, poi in Ungheria, Moldavia, Romania, Slovacchia, mentre altri hanno proseguito in direzione di altri Paesi europei. Oltre un milione di persone sfollate all'interno del paese
A tutti i valichi di frontiera con l’Ucraina i cellulari strillano in continuazione. Quelli che chiamano sono spesso amici o conoscenti, o addirittura degli sconosciuti amici di un qualche parente dei profughi. Telefonano per concordare il modo di ritrovarsi una volta i profughi saranno passati dalla parte polacca del confine. Ma i cellulari strillano anche quando cadono i missili in Ucraina dove è stata inventata un’applicazione speciale che avverte dei bombardamenti, quando bisogna scendere nei sotterranei e nascondersi nelle cantine, in attesa della fine dell’attacco
“Tutte le parti devono garantire che il passaggio sia organizzato in modo effettivamente sicuro”. Così Carlotta Sami, portavoce dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unchr) commenta al Sir la tregua momentanea concessa dalla Russia in Ucraina per l’apertura di sei corridoi umanitari, indirizzati solo verso la Russia e la Bielorussia. Il governo di Kiev però li rifiuta, considerando la proposta “completamente immorale”.
Save the Children ha creato uno spazio caldo e accogliente per i piccoli rifugiati ucraini che stanno arrivando in Romania. Di Benedetto: “Sono bambini infreddoliti e spaventati, dopo giorni e giorni passati all’addiaccio, senza cibo né acqua. Alcuni sono molto piccoli"
Sono 1.390 i chilometri che separano Leopoli da Prato della Valle. Ma un filo sottile, resistente e generoso unisce le città. E le anime di chi qui vive o ci passa, di transito, alla ricerca di un futuro. Così, per esempio, nella sera di sabato 5 marzo, la comunità della parrocchia di San Camillo ha consegnato "al volo" un pasto caldo ai circa 60 bambini ucraini passati da Padova e diretti a Napoli; mentre medici e pediatri si sono messi a disposizione per una visita di controllo. Piccoli gesti dal valore umano enorme
"Che sia un 8 marzo di pace. Adesso è tempo di dire basta”: è l'appello di Pangea, che insieme a F. e ad altre donne afghane che l'Ong ha aiutato a fuggire, oggi chiede a gran voce la pace, dopo aver visto in faccia la guerra. “In Ucraina come in Afghanistan, sulle donne ricade il costo economico e sociale delle guerre”
Il numero dei rifugiati che arrivano in Moldavia, cresce di giorno in giorno. A Chisinau, si guarda con attenzione alla situazione ad Odessa, città a pochi chilometri dalla capitale della Moldavia, dove si teme che da un momento all’altro possa essere attaccata. “Ci stiamo quindi preparando ad accogliere masse di gente che parte da lì e viene qui da noi”. È il vescovo di Chisinau, mons. Cosa, a fare al Sir il punto della situazione