Una scuola, mille storie

Il Neo Ministro all'Istruzione Lorenzo Fioramonti si insedia e saluta il personale affermando che «da questo Ministero possiamo cambiare l’Italia occupandoci di scuola, università e ricerca». Già vice Ministro con Bussetti, Fioramonti, laurea Magistrale in Storia Economica e Politica esperto in paradigmi economici alternativi, governance dei beni comuni, innovazione della politica globale, nuove forme di regionalismo sovranazionali, è convinto che l'istruzione sia la base dello sviluppo economico e culturale di un Paese. Dice di avere fiducia nei ragazzi di oggi e vorrebbe un Ministero allegro, positivo, perchè, dice, «un ragazzino di dieci anni che viene al Ministero della Scuola e dell’Università deve poter realizzare che qui si sviluppano tutte quelle idee che vorremmo realizzare nelle scuole». Queste le parole, attendiamo ora i fatti.

Da lunedì 9 a venerdì 13 settembre dalle ore 9 alle 16, nell’Aula Morgagni del Policlinico in via Giustiniani 2 a Padova, la Scuola di Medicina e Chirurgia offre una straordinaria occasione di conoscere temi, professionalità, metodiche della medicina moderna a circa 350 studenti delle scuole superiori che rientrano nella Rete dei Licei di Padova e Rovigo. "Pillole di Medicina" si chiama l'iniziativa pensata dalla professoressa Maria Luigia Randi, Presidente del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia, in collaborazione con le scuole superiori padovane ed è indirizzata ai ragazzi che, più o meno vicini al diploma, si stanno interrogando sulla possibilità di frequentare il corso di laurea padovano o quelli degli atenei gemelli. Alcune lezioni accademiche per scoprire se la Medicina può essere il loro futuro.

La scuola è lo spaccato di quello che siamo come Italia. Se è vero che il sistema scolastico è uno degli indicatori della qualità di un Paese, possiamo dire che in Italia “resiste” nonostante la precarietà in cui la politica da tempo (colpevolmente) lo costringe. Ma la scuola è anche una grande opportunità per contribuire a far crescere il senso di comunità, la consapevolezza dell’importanza di avere un codice minimo di valori condivisi. Anche in quesuna delle tre priorità, insieme a denatalità e ambiente, sulle quali investire con decisione, in modo stabile, condiviso e lungimirante.

Il Veneto investe 50mila euro in educazione civica per attuare percorsi in classe che aiutino a formare i cittadini di domani. Gli istituti scolastici possono presentare progetti per l'anno scolastico 2019-2020 che mettano al centro la Costituzione, la cittadinanza responsabile, la solidarietà, l’attenzione all’ambiente, la prevenzione al bullismo e al cyberbullismo, la lotta ad ogni discriminazione, il rispetto della legalità e il contrasto alle mafie. C'è tempo fino al 10 ottobre.

11 settembre: ricomincia la scuola in Veneto. Un lungo anno attende studenti, genitori e insegnanti che si concluderà poi il 6 giugno. Un anno di novità (l'educazione civica), ma anche di (tristi) conferme: 7800 sono infatti le cattedre vacanti in Veneti, di cui più di due mila di sostegno. Secondo l'Assessore Elena Donazzan questo sarà un «inizio anno all'insegna del precariato. Scoperti anche i vertici dell'Ufficio Scolastico Regionale». L'Anief, l'Associazione Nazionale Insegnanti e Formatori, afferma che negli istituti scolastici la percentuale di supplenti è più che doppia rispetto a quella delle altre amministrazioni pubbliche: così l’anno scolastico riprende senza un insegnante su cinque, con inevitabili ripercussioni sul servizio formativo.

Si parla anche di hikikomori, i giovani under 30 che hanno deciso di isolarsi dal mondo che li circonda, al convegno nazionale “Educare per il domani. Il punto su giovani, famiglia e scuola in Italia”, organizzato per il 7 e 8 settembre a Todi dall’associazione Articolo 26, apartitica e aconfessionale, composta da genitori, docenti e specialisti dell’educazione, in collaborazione con il Comune di Todi con il patrocinio del Senato e della Camera dei Deputati e dell’Ufficio Scolastico per l’Umbria. Un'occasione di incontro per fare il punto sulle emergenze di oggi, nuove dipendenze, abuso di sostanze e digitale, devianza e pornografia. Tanti gli interrogativi a cui si cercherà di dare una risposta: quali paradigmi culturali ed educativi vanno ripensati oggi? Quali relazioni familiari, quali forme del sistema scolastico? Quali interventi delle istituzioni della cultura, nella legge e nella società farebbero il bene delle nuove generazioni?

Per il corredo scolastico griffato (penne, diari, quaderni, zaini, astucci, ecc.) i prezzi al dettaglio, rispetto al 2018, registrano un aumento +2,5%. Ecco come risparmiare. L'esborso per il materiale scolastico completo raggiungerà durante l'anno scolastico 2019/2020 quota 533 euro a studente su base annua, cui va aggiunto il costo per libri di testo, altra voce che incidera' pesantemente sui portafogli delle famiglie italiane, variabile a seconda del grado di istruzione e della scuola.

Che siano macchine umanoidi capaci di interagire o piccoli dispositivi che rispondono a semplici input: i robot stanno rivoluzionando il mondo dell’educazione. Aias: «Rendono più divertente la lezione e facilitano l’inclusione dei bambini disabili». C'è Nao, protagonista a Bologna di “Vivo la scuola”, progetto dell’associazione Aias che applica l’assistive robotics per rendere più divertente e inclusivo l’insegnamento nelle scuole. Ma c'è anche Rosie un piccolo mobile robot di forma cubica che sta nel palmo di una mano e si sposta su due ruote ed è in grado di muoversi da solo seguendo dei segni che, posti uno di seguito all’altro, vanno a formare un codice.

"Stella Clark Award" a Thuli Shongwe, professoressa di inglese a Mpumalanga, regione molto povera del Sudafrica che è riuscita ad insegnare così bene la sua materia da permettere loro di rispondere correttamente in media a oltre il 90 per cento delle domande d'esame. E questo nonostante la sua classe, composta da circa 70 ragazzi, abbia potuto usufruire di un solo libro di testo per l'apprendimento della lingua. La scuola non ha fotocopiatrici e nemmeno libri, l'insegnante si è arrangiata con lo smartphone e una stampante. 

Attesa per oggi, 27 agosto, la firma del decreto ministeriale che dovrebbe evitare il rinvio dell'insegnamento all'anno prossimo. La nuova legge, composta di 12 articoli, introduce l’insegnamento trasversale dell’educazione civica nella scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado e prevede 33 ore annuali (un’ora a settimana) da ricavare nell’ambito dell’attuale monte ore obbligatorio.  Diversi i contenuti che dovranno essere trattati: non solo infatti Costituzione, istituzioni dello Stato italiano, dell'Unione europea e degli organismi internazionali, storia della bandiera e dell'inno nazionale. Ma anche i temi di sviluppo sostenibile adottati dall'Assemblea generale Onu; educazione alla cittadinanza digitale; elementi fondamentali di diritto. E ancora: educazione e tutela ambientale e sviluppo eco-sostenibile e, naturalmente, educazione alla legalità. «Noi comunque inizieremo lo stesso perché una scuola viva e attiva non può che fare così», annuncia Virginia Kaladich, presidente della Fidae.

Conto alla rovescia per il rientro a scuola. Ecco i consigli che quattro esperti di Save the Children danno ai genitori per favorire un sereno rientro dei figli. Innanzitutto ristabilire gradualmente orari e ritmi, trasmettere entusiasmo e parlare, parlare, parlare. Soprattutto se si hanno un po' di ansie e timori. Infine stabilire fin da subito regole chiare e condivise per la gestione della quotidianità e dei compiti e delle varie attività. Funzionerà? Tentar non nuoce!

«La politica nel suo complesso è chiamata ad un atto di responsabilità evitando che le scuole inizino la loro attività a settembre in una situazione priva di prospettive rispetto all'assenza di personale stabile su decine di migliaia di cattedre e posti di personale Ata». È quanto si legge in una nota congiunta di Flc Cgil, Cisl Fsur, Uil Scuola Rua, Snals Confsal e Gilda Unams.

Leggere a scuola, ogni giorno, 15 minuti, sempre alla stessa ora per almeno un quadrimestre. Ogni bambino o ragazzo con il suo libro, ogni insegnante con il suo libro. In quante scuole, in quante classi si fa? Ci lamentiamo che i   giovani non leggono, ma come si fa a far leggere? Come si cresce lettori? Leggendo e lasciando leggere…anche a scuola!!! Ecco che nasce il progetto “Lasciami leggere!”, ideato e promosso da “Teste fiorite”, associazione culturale veneziana. Un progetto per promuovere la routine della lettura individuale a scuola. 

 «Un piccolo passo ma utile per raggiungere la vera parità scolastica»: così Virginia Kaladich, presidente Fidae, commenta l'apertura alle scuola paritarie del bando Pon, pubblicato il 6 agosto dal Ministero dell'Istruzione, bando cheper la prima volta è stato aperto anche alle scuole paritarie di primo e secondo grado. Ma il cammino è ancora lungo per assicurare una reale parità tra scuola statale e non statale e una effettiva libertà di scelta per le famiglie.