Fatti

La Campagna: “Gli operai e le operaie che producono kit, scarpini e palloni da calcio per Adidas aspettano milioni di dollari in indennità e salari non pagati. Se Adidas è disposta a spendere 800 milioni di dollari per sponsorizzare la Fifa, perché non può spendere 10 centesimi in più per ciascun prodotto per porre fine al furto salariale nella sua catena di fornitura?”

“Operazione Colomba” a Mykolaiv. Due ragazzi italiani hanno deciso di vivere per un periodo di tempo a Mykolaiv condividendo dentro un rifugio la vita di persone colpite dalla guerra. Danno una mano a distribuire gli aiuti umanitari ma non è questa la loro mission per quanto sia utile, anzi vitale. Giacomo e Matteo sono soprattutto una presenza di pace. “Noi qui non stiamo salvando nessuno”, precisa Matteo: “È solo un cammino che facciamo insieme ad altri. Vivendo così, ci accorgiamo che le ingiustizie vissute sulla pelle dell’altro diventano le nostre e questo avviene non per un atto di buonismo ma perché andandole a trovare, si capisce cosa le persone vivono e di cosa hanno bisogno e per questo farò di tutto, come che fossero miei fratelli, per cercare di alleviare le loro sofferenze”

Un bonus nuziale fino a 20 mila euro “per favorire l’accesso al credito per spese connesse alla celebrazione del matrimonio religioso. È l’agevolazione fiscale contenuta nella proposta di legge numero 97, presentata il 13 ottobre dal deputato leghista calabrese Domenico Furgiuele e co-firmata dagli onorevoli veneti Ingrid Bisa (trevigiana di Cavaso del Tomba) ed Erik Umberto Pretto (di Marano Vicentino).

Le donne in uscita da Centri antiviolenza e Case Rifugio vivono un percorso accidentato, fatto di ostacoli e difficoltà, che le espone a estrema vulnerabilità socioeconomica e al rischio di ricadere nella spirale della violenza. Per il periodo 2015-2022, le istituzioni hanno stanziato circa 157 milioni, ovvero 54 euro circa al mese per donna non autonoma economicamente. La situazione per casa, lavoro e sussidi

Quest’anno oltre 2400 studenti dell’Ateneo patavino sono idonei non beneficiari della borsa di studio regionale. Il 18 novembre, una settimana dopo la pubblicazione delle graduatorie di assegnazione, gli studenti padovani organizzano manifestazioni di fronte alla sede ESU, azienda regionale per il diritto allo studio universitario, e davanti a palazzo Bo.

Per il sistema internazionale di certificazione del commercio equosolidale, “l’accordo che è stato raggiunto sui ristori per le perdite e i danni a favore delle nazioni più vulnerabili è il riconoscimento politico che l’emergenza climatica è un fatto di tutti, e non può più essere ignorato. E chi inquina o ha inquinato maggiormente deve fare la sua parte”

L’associazione evidenzia la positività dell’accordo per istituire il Fondo Loss and Damage; nessun passo avanti, invece, sul phase-out dei combustibili fossili. “Bene l’accordo raggiunto per aiutare i paesi più poveri e vulnerabili a fronteggiare l’emergenza climatica. Ora però nessun alibi per Europa e Italia: occorre accelerare la giusta transizione verso un futuro 100% rinnovabile in linea con l’obiettivo di 1.5°C” 

Comunicato congiunto delle due associazioni sui Campionati Mondiali di calcio in Qatar: “Il calcio dei grandi eventi planetari non può diventare terra di mezzo e mero strumento di sportwashing: la sospensione dei diritti e le migliaia di morti sul lavoro per organizzare i Mondiali in Qatar servano ad accendere i riflettori sulla opaca situazione in quella zona del mondo”

Una chiesa in costruzione nel cuore di una città ferita dalla guerra. È la parrocchia greco-cattolica di padre Taras Pavlus. Nonostante si respiri un’aria di festa e di solennità per le candele accese, i canti intonati e le icone sacre, in realtà tutto attorno a questa piccola chiesa, sono ancora visibili i “segni” della guerra. Edifici sventrati e distrutti. Macerie per terra. Mezzi militari per le strade. Bunker e cavalli di fresia. “Abbiamo passato tempi molto duri. Oggi abbiamo speranza”. Il pensiero del parroco va poi al Papa di Roma: “Aspettiamo Papa Francesco. Oggi per noi Papa Francesco è una luce. Una sua visita qui in Ucraina potrebbe portare in questa terra martoriata dalla guerra, luce e speranza”

La vita nei rifugi di Kherson è impegnativa. Tra i pasti caldi da preparare, stanze e letti da sistemare, visitatori e persone in difficoltà da accogliere e aiuti umanitari da distribuire. Si diffondono di bocca in bocca gli orrori vissuti a Kherson e nei villaggi vicini. La fame. Le mine. Le torture. Dopo l'euforia della liberazione le scoperte di una realtà di morte e distruzione. Maria, 16 anni. "Faccio fatica a pensare al futuro. Ma dopo aver pianto il primo giorno di guerra, non l'ho fatto più"

Non ci sono solo gli sfollati interni a bussare alle porte della Caritas Spes Odessa. Ci sono anche i poveri, in aumento a causa della guerra. La crisi, la fame, la perdita del posto di lavoro, l’inflazione e la riduzione degli stipendi: sono gli “effetti collaterali” di una guerra che miete vittime non solo sui campi di battaglia ma anche in città. Ci siamo accorti – racconta padre Piotr Rosochacki – che nel centro dove vengono distribuiti i vestiti, le persone cominciavano a chiederci coperte e sacchi a pelo. Abbiamo così scoperto che non avevano più una casa dove andare a dormire e avevano bisogno di proteggersi dal freddo”