Continua nell’emirato il Mondiale di calcio più ricco di riferimenti politici della storia. Il portavoce di Amnesty International Italia Riccardo Noury ha raccolto in un libro anni di indagini sulla violazione dei diritti. In futuro l’assegnazione di mega-eventi sportivi non potrà non tenere conto delle politiche dei Paesi ospitanti. Fa discutere la candidatura di Arabia, Egitto e Grecia per il 2030
Idee
Associazionismo di ispirazione cristiana Una pianta da rigenerare per i responsabili, un’esperienza da far fruttificare in tutti gli ambiti di vita per chi ne ha fatto parte e poi ne è uscito trovando altri spazi di impegno e crescita
«Fornire servizi alle persone con disabilità oggi più di ieri significa avere ben chiaro che i servizi sono strumenti, ma il vero compito è creare le condizioni perché ogni persona abbia il diritto di realizzare il suo progetto di vita. È il principio della Convenzione Onu per una concreta e reale autodeterminazione».
Il fondo per la non autosufficienza in Veneto è di 830 milioni. Il nuovo budget di salute potrebbe creare progetti personalizzati e più aderenti
Damiano Marini di Bosco di Rubano è ingegnere, ha scritto un libro e sogna le Olimpiadi con l’handbike
Il 3 dicembre è la Giornata internazionale delle persone con disabilità. Una ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 davvero importante, sotto moltissimi punti di vista.
I fatti di Ischia e le attenuanti all’obbligo del Pos. Due vicende che sembrano legate solo dalla contemporaneità con cui sono arrivate sulle prime pagine dei maggiori giornali italiani. Eppure le cose stanno tutt’altro che così.
In Italia c'era già il Reddito d'inclusione, risultato di una lunga sperimentazione e di un confronto, tutto sommato proficuo, tra la politica e la società civile. Sarebbe stato fisiologico ripartire da questo livello.
L’idea fissa nella scuola è “prendere bei voti” onde avere riconoscimenti da quelli a cui teniamo, e se un mio compagno è in difficoltà lo posso pure aiutare, per carità, purché questo non penalizzi i miei di voti, come in quegli antipaticissimi frangenti in cui il secchione non aiuta i compagni in difficoltà non si sa perché, per principio, e viene pure elogiato per i suoi risultati (sulla carta). Ecco, di questi meriti i ragazzi, e la futura società che andranno a costituire, non hanno più bisogno, perché hanno creato quella attuale di società, fatta di atomi in competizione tra loro, che si aggregano per lo più solo per reciproca utilità. Valorizzare il merito ha senso, se tale riconoscimento avrà sempre più di mira le capacità collaborative e relazionali della persona, ripensando nel caso gli stessi parametri valutativi del rendimento. Questo potrebbe aiutare a capire sempre meglio che, solo in apparenza paradossalmente, la specificità di ciascuno sono gli altri
Christian Bobin è morto lo scorso 24 novembre all’età di 71 anni. Lascia un’infinità di pensieri uniti dal filo della bellezza, della dolcezza, della profondità delle parole.
Forse è troppo facile indicare nello scarso impegno l’origine dell’insuccesso.
Vale la pena – senza smettere di vigilare per evitare deviazioni pericolose – di sospendere il giudizio immediato, la tentazione ideologica, cercando di fare quadrato sul senso profondo e sulle necessità della scuola di oggi.
Le risorse sono quel che sono (si ragiona su 30-40 miliardi di euro in tutto) e le recenti promesse elettorali verranno soddisfatte solo in parte.
Campi e stalle nostrani potrebbero, più di quello che già fanno, contribuire a rimpinguare le scorte di energia del Paese.
L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati alla vigilia della riunione dei ministri degli interni europei: “Sono quasi 2 mila le persone morte o disperse nel Mediterraneo solo quest’anno. Sono necessari sforzi di ricerca e soccorso più coordinati e guidati dagli Stati, sbarchi prevedibili in luoghi sicuri e un accesso accelerato alle procedure di screening e di asilo”