Un mondo a misura di tutti

Vicinanza fisica e distanziamento sociale sono due concenti difficili da far convergere l’uno nell’altro. In questi giorni di emergenza sanitaria le realtà che si occupano di persone in situazione di svantaggio stanno sperimentando nuove modalità per non perdere il contatto con i propri ragazzi. Il Gruppo polis di Padova ha mantenuto attivti quasi tutti i servizi sperimentando nuovi modi di comunicare.

Attualmente sono 135 i pazienti positivi al coronavirus nell'Azienda ospedaliera di Padova. Il dato positivo è che sei dei 18 letti di terapia intensiva oggi sono  liberi. Il reparto di Terapia intensiva fin da subito ha collaborato con quelli di Nefrologia e Riabilitazione ortopedica per limitare tutte le gravi complicanze che il coronavirus comporta oltre a quelle respiratorie.

Sono 766 i tamponi che l'Istituto oncologico veneto ha effettuato sui suoi dipendenti, un numero paria a oltre la metà del personale Iov, il 2,5 percento di questi è risultato positivo. Fin dai primi giorni dell'emergenza Covid-19 l'Istituto ha scelto di limitare gli accessi rivedendo servizi e percorsi di entrata alla struttura con l'obiettivo di tutelare sia il personale che i pazienti.

In occasione dell’inizio, al Senato, dell’iter di conversione del decreto legge 18/2020 (il “Cura Italia”) - norma che, fra le moltissime disposizioni, si occupa anche della condizione di molte persone con disabilità e loro familiari - Vincenzo Falabella, a nome della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap di cui è presidente, chiede  misure di protezione e di sostegno per le persone con disabilità e per le loro famiglie.

L'ultimo decreto approvato dal Consiglio dei Ministri contiene, tra l'altro, tre misure che riguardano direttamente la disabilità: lavoro e permessi (congedi parentali e legge 104), chiusura dei centri diurni e prestazioni domiciliari. Per Fish e Fand va bene. I caregiver: «Siamo abbandonati e senza forze»